Auto con le targhe rosa: una novità che potrebbe arrivare nel 2026
Ragazzi, preparatevi, perché dal 2026 potreste trovarvi davanti a un’auto con una targa rosa! E immagino già cosa vi sta passando per la testa: “Ecco, hanno vinto i movimenti femministi, adesso anche le donne avranno la loro targa dedicata”, oppure “sarà una misura speciale per le donne in gravidanza, così gli altri automobilisti potranno riconoscerle e prestare più attenzione quando le incrociano in strada”.
E invece no, siete completamente fuori strada. Le targhe rosa non hanno nulla a che vedere con questioni di genere o di cortesia. Nascono per risolvere un problema molto più concreto e diffuso: quello delle targhe provvisorie utilizzate oltre il termine legale. Una pratica più comune di quanto si pensi, che crea, non solo confusione e rischi amministrativi, ma anche multe ingiuste e parecchi grattacapi per chi si trova coinvolto.

Proprio per questo, in Francia, dove questa novità sarà introdotta per prima, l’associazione “40 millions d’automobilistes” ha deciso di intervenire. Dopo mesi di lavoro, ha proposto una soluzione semplice, rapida ed efficace per tutelare gli automobilisti e rendere la circolazione più chiara e sicura: le nuove targhe rosa. Il progetto, presentato da poco, sembra aver raccolto un ottimo riscontro e, secondo le previsioni, queste targhe potrebbero essere ufficialmente in circolazione già nei primi mesi del 2026.
Ora resta da capire se questa idea potrà superare il confine francese e arrivare anche da noi, in Italia. Ne parlerò tra poco, perché è interessante capire a cosa serviranno esattamente queste targhe rosa, come funzioneranno e se davvero potremmo trovarci anche qui da noi qualche auto con questo colore insolito sulla targa senza sapere il perché. E già lo so, ci sarà sicuramente qualcuno che dirà: “la voglio anche io la targa rosa!”.
La falla delle targhe provvisorie in Francia che mina il sistema
Dopo l’idea del semaforo bianco per i veicoli autonomi, in Francia arriva un’altra novità che rischia di rivoluzionare la circolazione stradale: le targhe rosa.
Ma stavolta non c’entrano affatto le auto senza conducente o la tecnologia, qui si parla di errori umani e di falle nel sistema. Perché sì, a quanto pare, in Francia è emerso un problema che riguarda decine di migliaia di automobilisti onesti, e che fino a oggi ha generato multe ingiuste, confusione e un’incredibile perdita di fiducia verso le istituzioni.
Solo nel 2023, infatti, circolavano sulle strade francesi quasi 460.000 veicoli con una targa provvisoria, chiamata WW. Queste targhe vengono rilasciate per un periodo di 4 o 6 mesi, giusto il tempo che serve per ottenere il certificato definitivo di immatricolazione, soprattutto nel caso di auto nuove, importate o in prova.
A prima vista sembrano normali, cambiano solo le prime due lettere, ma in realtà sono una bomba a orologeria nascosta sotto la vernice.
Il punto è che queste targhe temporanee sono praticamente identiche a quelle permanenti, e il problema nasce proprio qui: una volta scadute, molte restano in circolazione per mesi o addirittura per anni, senza alcun segnale visivo che indichi la loro validità.
In pratica, un agente non può sapere se una targa è regolare o meno, e un automobilista rischia di trovarsi multato senza nemmeno capire perché. Ma c’è di più: il sistema francese ha un numero limitato di combinazioni, il che significa che le stesse sigle vengono riutilizzate ogni 14 mesi circa.
Tradotto: se qualcuno non cambia la propria targa temporanea entro la scadenza, lo stesso numero può essere riassegnato a un altro veicolo, con tutte le conseguenze del caso.
Immagina di comprare un’auto nuova, ricevere una targa provvisoria e trovarti dopo qualche settimana a pagare multe o sanzioni dovute a un veicolo completamente diverso, che magari apparteneva a chi quella stessa targa l’aveva usata illegalmente mesi prima.
Ti sembra assurdo? Eppure è quello che succede. Un sistema pensato per semplificare le cose si è trasformato in una trappola per automobilisti onesti, creando un caos amministrativo che mina la fiducia di tutti verso la burocrazia e le regole della strada.
La soluzione: le nuove targhe rosa WW
E qui entra in gioco la vera novità. Di fronte a questa situazione assurda, l’associazione “40 Millions d’Automobilistes” ha deciso di prendere in mano la questione, progettando un nuovo tipo di targa temporanea: la targa rosa WW.
Una scelta semplice ma rivoluzionaria. Un colore mai usato prima, capace di rendere il veicolo immediatamente riconoscibile come provvisorio. Nessuna confusione, nessun rischio di scambiare un’auto in regola con una irregolare.
Ma il vero colpo di genio è un altro: la data di scadenza impressa direttamente sulla targa. Un’informazione chiara, visibile e immediata, che permette a chiunque — polizia o semplice automobilista — di capire se quel veicolo può circolare o no. Così si evita il riutilizzo delle targhe, si semplificano i controlli e si azzerano gli errori che finora hanno fatto impazzire centinaia di persone.
Se un’auto mantiene la sua targa provvisoria oltre il termine previsto, non c’è più possibilità di confusione: la data lo indica chiaramente e chi sbaglia paga, punto.
Proteggere gli automobilisti con la targa rosa
L’obiettivo è uno solo: proteggere gli automobilisti onesti. Questa targa non è solo una questione estetica, ma una vera e propria garanzia di trasparenza. Con un semplice colpo d’occhio, chiunque può capire la situazione di un veicolo. E grazie alla visibilità del colore e alla scadenza scritta, si mette fine a una serie di ingiustizie che finora hanno colpito chi, paradossalmente, rispettava la legge.
Il piano prevede che entro il primo trimestre del 2026, le nuove targhe rosa WW siano finalmente operative in tutta la Francia. Saranno targhe più visibili, più identificabili e più sicure, capaci di rendere la circolazione più chiara e i controlli più semplici. Una piccola innovazione, certo, ma capace di cambiare davvero la vita quotidiana di chi guida ogni giorno.
Potrebbe accadere anche in Italia?
Ora, la domanda viene spontanea: e se questa idea arrivasse anche da noi? In Italia le targhe di prova sono effettivamente più riconoscibili rispetto a quelle francesi, ma il problema dei numeri limitati e delle riutilizzazioni non è poi così lontano dalla nostra realtà. E se una soluzione così semplice riuscisse a evitare errori, multe e seccature anche da noi, forse varrebbe la pena prenderla come esempio.
Perché quando si parla di sicurezza stradale, di burocrazia e di tutela degli automobilisti, quello che succede all’estero non è mai davvero lontano. E conoscere in anticipo queste novità può aiutarci a capire dove stiamo andando anche noi.

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