Come i ladri di appartamento capiscono se sei in casa
È allarme furti in tutta Italia. Le segnalazioni di persone sospette che si aggirano nei quartieri residenziali e le denunce di appartamenti svaligiati sono aumentate in modo preoccupante negli ultimi mesi. Dal nord al sud del Paese, cresce la paura tra i cittadini: c’è chi rientra a casa con il timore di trovarla sottosopra, e chi invece teme qualcosa di ancora peggiore… svegliarsi la mattina e scoprire di aver ricevuto una visita indesiderata durante la notte.
Ci sono però dei segnali precisi, dei piccoli indizi che possono farci capire se la nostra casa è sotto osservazione da parte dei cosiddetti “topi d’appartamento”. E riconoscerli in tempo può fare davvero la differenza.

In questo articolo parleremo proprio dei metodi più subdoli che questi criminali utilizzano per capire se sei in casa o se invece il tuo appartamento è vuoto per qualche giorno, diventando quindi un bersaglio perfetto. Ci concentreremo in particolare su due tecniche che stanno facendo migliaia di vittime: il metodo del sassolino e il metodo del filo di colla, due stratagemmi tanto semplici quanto pericolosi.
Vedremo poi come i ladri riescono a entrare negli appartamenti, come proteggersi dalle intrusioni, e ti mostrerò anche i segni misteriosi che questi individui lasciano sui citofoni o accanto ai nomi sui campanelli, per comunicare informazioni ai loro “colleghi”. Se dovessi notare uno di quei segni vicino al tuo, ti consiglio di cancellarlo immediatamente e rivolgerti alle forze dell’ordine.
E alla fine , ti darò un consiglio fondamentale da seguire prima di andare a dormire: un gesto semplicissimo che, se dimentichi di fare, può dare ai ladri il via libera per entrare indisturbati a casa tua mentre stai dormendo.
Come si organizza un furto in casa
Non credere ai miti: i ladri non sono sciocchi e sanno che chi si comporta in modo sospetto attira attenzione. C’è una prassi quasi rituale, che viene raccontata da chi ha “lavorato” in questo campo: si pulisce e si cura l’auto per non farsi notare, perché un’auto sporca in un quartiere elegante fa scattare i sospetti; ci si veste da persone “normali”, puliti, convincenti, così se qualcuno nel palazzo apre la porta li vede, si può dare una scusa banale e andar via senza insospettire.
Poi si sceglie la zona e si comincia a girare, di solito dopo il tramonto e fino alle 20-21, l’orario in cui molti sono ancora fuori o in movimento; si osservano le tapparelle, si cerca di capire se dentro c’è luce, si fa la prova del citofono suonando più volte per vedere se qualcuno risponde, e se non risponde uno suona per un po’, e gli altri osservano.
Normalmente si agisce in gruppo: uno scavalca, uno fa da palo, uno resta in auto. Si usano pluviali o tubi per arrampicarsi e in pochi secondi si raggiunge il balcone, si alza la tapparella e si apre la finestra, si ascolta se dentro ci sono rumori e si entra.
Il tempo dentro casa è davvero poco, due o tre minuti per mettere tutto quello che si trova di valore in una federa e scappare, salvo casi in cui si tenta di aprire una cassaforte e allora si allungano i tempi.
Dove vanno? In camera da letto, di solito, perché lì si trova l’oro; se non c’è nulla passano alle camere dei figli, alla sala, ai dispositivi elettronici come portatili, tablet o telefoni.
L’antifurto è ciò che spesso li fa desistere: non ha senso attaccarsi a un’abitazione protetta quando ce ne sono tante altre vulnerabili; tuttavia sanno anche che molti non lo attivano per uscite brevi e fanno conto su questa disattenzione.
Come e quando avviene il furto
La realtà è che il 90% dei furti avviene nella finestra che va dal tramonto alle prime ore della sera, quando molti rientrano tardi o sono ancora fuori, e non è sempre vero che i ladri aspettano giorni e osservano la casa prima di entrare in azione a meno che non abbiano la certezza che dentro ci siano oggetti di grande valore.
C’è chi ha la “soffiata” e allora si muove diversamente, ma per la maggior parte dei casi la tecnica è semplice, rapida e studiata per non essere notata si cerca di capire se le luci sono spente, che non ci siano rumori e che quindi il proprietario non sia a casa.
Anche l’abilità di aprire certe porte blindate è rara: pochi sanno farlo, la maggior parte sfrutta finestre, balconi, o porte lasciate incustodite.
Come i ladri capiscono se una casa è vuota
I metodi sono banali ma efficaci perché si basano su cose che noi normalmente non notiamo: i ladri lasciano segni, marcature, piccoli oggetti davanti alla porta o volantini per verificare se qualcuno rimuove o raccoglie; controllano la posta e la buca delle lettere per vedere se si accumulano giornali o pubblicità, spesso sono loro i primi a mettere volantini nella buca per capire quanto restano dentro senza che nessuno li tolga e questo è un evidente segno che la casa è sott’osservazione; guardano se le finestre restano chiuse per giorni, annotano l’assenza di segni di vita, e spesso esplorano anche gli spazi online delle vittime, i social, dove molti annunciano vacanze e assenze in tempo reale.
C’è poi il trucco dei falsi tecnici o impiegati che suonano per avere informazioni, o le chiamate anonime per vedere se qualcuno risponde: quindi mai aprire a sconosciuti senza verificare credenziali, mai dare informazioni.
I vicini possono essere fondamentali: chiedere a loro di ritirare la posta o di simulare presenza con luci e tende è una misura semplice ma utile.
Il metodo del sassolino fa migliaia di vittime
Se trovi un sassolino o un mucchietto si sassolini (tipo un omino) o un pezzetto di carta sempre nello stesso punto davanti alla porta, finisci col pensare sia lì per caso, e invece può essere una prova: il ladro lascia un oggetto minuscolo in un punto strategico per capire se qualcuno passa e lo rimuove. Ma se dopo alcuni giorni è ancora lì, per loro è la conferma che la casa è vuota. È una tra le tecniche più insidiose perché non lascia tracce evidenti e fa leva sulla nostra tendenza a ignorare piccole anomalie.
Molta gente lo toglie senza pensarci, o non se ne accorge; basterebbe invece controllare regolarmente l’ingresso, parlarne coi vicini e segnalare alle forze dell’ordine ogni sospetto. Non sottovalutare i dettagli: questo è l’unico vero modo per rompere il meccanismo di pianificazione dei malintenzionati.
Il trucco della colla: come capiscono se sei in casa
Ancora più subdolo è il filo di colla tra porta e stipite: trasparente, quasi invisibile, rimane intatto se la porta non è stata aperta e diventa una prova per chi osserva da fuori che dentro non c’è movimento.
Basta una goccia, una traccia di colla biancastra o trasparente vicino alla serratura e il gioco è fatto. Per sapere se sei di passaggio o ci vivi, i ladri cercano questi dettagli. È la dimostrazione che spesso pianificano con largo anticipo e che puntano su case apparentemente “incustodite”.
Le forze dell’ordine e gli esperti consigliano di dotarsi di telecamere, allarmi e serrature evolute, ma anche di coinvolgere i vicini quando si è via qualche giorno. Una casa presidiata è già una barriera: non sottovalutare che un piccolo filo può diventare il motivo per cui un’abitazione viene presa di mira.
Segni dei ladri: come riconoscerli e come comportarsi
In alcuni casi prima di entrare in azione i malintenzionati fanno sopralluoghi e lasciano segni identificativi sui citofoni, sulle porte, sui cancelli e sui muri. Esiste un vero e proprio “linguaggio del furto” che indica rischi, potenziali guadagni, fattibilità e anche il momento della giornata ideale per il colpo. Riconoscere questi simboli può aiutare a prevenire i tentativi di effrazione, anche se la soluzione definitiva è sempre una protezione professionale. Il citofono è spesso usato come punto di riferimento: simboli con lettere come M per mattina, AM per pomeriggio o N per notte possono essere accompagnati dalle iniziali dei giorni preferiti per agire, con la D che spesso indica domenica.
Sulle porte si trovano altre lettere e simboli che indicano pericolo, la presenza di cani o di dispositivi blindati; sui cancelli, simboli diversi segnalano ville ricche o obiettivi interessanti; sui muri, incisioni stilizzate avvertono i complici se l’intero stabile è interessante o meno. Se vedi simboli strani vicino al tuo portone, controlla anche i muri vicini e confrontati con i vicini: a volte il segno è uno solo in zona, altre volte è replicato e allora il rischio aumenta.
Prima di andare a dormire devi fare questo semplice gesto: togli la chiave dalla serratura
Lasciare la chiave nella toppa è una cattiva abitudine molto più pericolosa di quanto sembri: può creare problemi in caso di emergenza e, cosa ancor più grave, facilitare tecniche di scasso come il bumping.
Se la chiave è inserita la serratura può risultare più facilmente manipolabile da chi sa come allineare i pistoncini interni, e questo rende l’apertura quasi immediata senza segni visibili di effrazione. Tenere la chiave sempre dentro può anche usurare il cilindro nel tempo e portare a blocchi o alla necessità di sostituire la serratura.
Il gesto è semplice: ogni sera, prima di dormire, togli la chiave dalla serratura, riponila in un posto sicuro dentro casa. Non è paranoia: è prevenzione.
I ladri sono attenti, meticolosi e sfruttano la nostra distrazione. Ma la verità è che la maggior parte delle effrazioni succede per distrazione e superficialità: basta un gesto mancato, una finestra non chiusa, una segnalazione di assenza sui social, una chiave dimenticata nella toppa, ed ecco che diventiamo bersaglio.
Se impariamo a non sottovalutare i dettagli, a osservare i segni, a coinvolgere i vicini, e a dotarci di soluzioni semplici e concrete — timer per le luci, antifurti, telecamere e un controllo regolare dell’ingresso — possiamo abbassare drasticamente la probabilità di subire un furto.
Non è necessario quindi convivere con la paura: è possibile vivere serenamente senza diventare vittime, purché si agisca con attenzione e senza superficialità.

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