Potrebbe servire lo SPID per accedere ai siti per adulti!
“Ah, ragazzi, i tempi sono proprio cambiati! Ve lo ricordate? Fino a qualche decennio fa, alle undici di sera scattava “L’ORA CRITICA , L’ORA DI PROIBITO, VIETATISSIMO, ORO SCOPONE SUPER PORNO SHOW”, quel momento magico in cui sulle TV locali partivano gli spettacoli di spogliarello e striptease. Il rituale era semplice: i genitori si assicuravano che i figli fossero a letto, magari già in un bel sonno profondo, per godersi un po’ di relax senza occhi indiscreti. Poi, con l’arrivo di Internet, tutto si è ribaltato. Qualsiasi contenuto – sì, proprio quel contenuto – è diventato accessibile a chiunque avesse un computer e una connessione. E adesso che il mondo intero è nelle nostre tasche, basta un telefono per accedere a ogni tipo di contenuto senza nessun tipo di filtro. Questa situazione, però, ha scatenato una vera e propria tempesta di polemiche: non è una cosa bella, e non parliamo solo dei contenuti in sé, ma del fatto che persino i più giovani ci possono accedere.

Ora l’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, si sta attrezzando per mettere dei paletti. A partire dal 2025, infatti, chi vorrà entrare su siti per adulti – e non solo, anche su quelli di scommesse – dovrà dimostrare di essere maggiorenne tramite una vera e propria verifica dell’identità digitale COME AD ESEMPIO LO SPID. Ma tranquilli, non servirà per forza lo SPID! Si parla di sistemi più flessibili e rispettosi della privacy. Quindi, come si arriverà a questo ‘controllo’ senza però che il fornitore del sito sappia chi siete o che cosa state guardando?
L’annuncio di agcom – l’era del controllo sui contenuti
È successo: l’Agcom ha lanciato la bomba. A partire dal 2025, per accedere ai siti di contenuti per adulti o di scommesse sarà necessario verificare l’età, come? Beh, niente panico, non è obbligatorio il tanto discusso SPID! Il che è già un sollievo. Al momento il requisito si riferisce all’esigenza che il sito confermi l’età degli utenti senza per forza chiedere nome, cognome e foto del gatto. In pratica, il sistema ideato dovrebbe garantire che chi naviga abbia raggiunto la maggiore età, senza però invadere la privacy in modo estremo. Il perché di questa svolta è chiaro: ridurre l’accesso di minorenni a materiali potenzialmente dannosi, una preoccupazione che è sempre più presente nei governi e nell’Unione Europea, con il nuovo regolamento Digital Services.
Il “decreto caivano” e l’impatto sui giovani
La decisione dell’Agcom affonda le radici nel Decreto Caivano, emanato dopo fatti drammatici e dolorosi accaduti a minori. L’obiettivo della legge non è solo quello di arginare il degrado sociale, ma anche di imporre controlli più stringenti su reati commessi dai minorenni, per la tutela dei più piccoli. Da qui la spinta per introdurre verifiche precise e obbligatorie per accertare la maggiore età dei visitatori dei siti hard. La tragedia ha infatti evidenziato come l’accesso ai contenuti “per soli adulti” sia oggi più una formalità che un reale divieto. È il classico clic sul pulsante “Sì, ho più di 18 anni” che non ha mai impedito a nessuno di entrare. Ora, invece, sarà necessario qualcosa di più strutturato.
Spid, cie o altro? La libertà di scelta nelle verifiche
Una cosa va chiarita: non sarà obbligatorio utilizzare lo SPID o la CIE. Agcom ha fornito solo linee guida, lasciando alle aziende la scelta di quale tecnologia utilizzare. Potrebbe trattarsi di un’app che identifica l’età dell’utente in modo anonimo, senza raccogliere altri dati. Una soluzione che ha i suoi vantaggi, perché evita il problema della “schedatura” dell’utente e del tracciamento dei suoi comportamenti. Quindi, se vi stavate già preoccupando di dover mostrare il volto al fornitore di un sito per adulti, potete stare tranquilli: la privacy è garantita, o almeno questa è l’intenzione dell’Agcom.
Il “doppio anonimato” e la privacy degli utenti
Uno dei punti più interessanti di questa regolamentazione è il sistema di “doppio anonimato”. Che cos’è? Immaginate di ottenere una sorta di certificato di maggiore età rilasciato da un ente di terze parti. Questo certificato confermerà al sito che voi siete maggiorenni senza svelare chi siete o quale contenuto volete vedere. In questo modo, il sito riceverà solo la conferma dell’età e non altre informazioni personali, mentre l’utente sarà tutelato dal punto di vista della privacy. Questo modello cerca di bilanciare il controllo con il diritto alla riservatezza, senza lasciare nessuna delle due parti completamente scontenta.
Il ruolo dell’it wallet e delle nuove tecnologie di verifica
Ma non finisce qui: nel 2026 potrebbe entrare in gioco anche l’It Wallet, una sorta di portafoglio digitale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dove sarà possibile caricare documenti come la patente o la tessera sanitaria. Potrebbe diventare, in futuro, un metodo di verifica per l’accesso ai siti per adulti, offrendo un sistema di autenticazione “a prova di minorenne” direttamente dallo smartphone. Tuttavia, questo richiede ulteriori sviluppi e l’Europa sta monitorando l’implementazione di questo e altri sistemi, assicurandosi che rispettino le normative sulla privacy.
E adesso, cosa ci aspetta?
In conclusione, la mossa dell’Agcom segna l’inizio di una nuova era per la navigazione dei contenuti per adulti e per le piattaforme di scommesse. L’obiettivo dichiarato è proteggere i minori senza invadere troppo la privacy degli utenti. Tuttavia, il successo di queste misure dipenderà dall’equilibrio che si riuscirà a trovare tra efficienza dei controlli e tutela della privacy. E chissà, magari ci abitueremo anche a questa verifica digitale e al ‘certificato di maggiore età’, o forse no, ma sicuramente questi cambiamenti lasciano presagire una navigazione molto diversa da quella a cui eravamo abituati. Prepariamoci, perché il 2025 è dietro l’angolo!

Se hai trovato interessante questo articolo, ti consiglio di scaricare il mio libro in super offerta, solo per questo mese, "PAGARE MENO TASSE" che ti svelerà i segreti e i trucchi per dimezzare il tuo carico fiscale che i commercialisti ti tengono volutamente nascosti...




